martedì, settembre 18, 2007

Sentenza Microsoft: e in Italia?

Trattasi di sentenza di primo grado e probabilmente MS si appellerà. Indipendentemente da questo, non è facile capire oggi cosa di fatto cambierà perché occorrerà vedere in che modo verranno modificate le licenze per consentire l'interoperabilità.
Credo, però, che sentenze come queste rendano bene l'idea di antitrust: anche in Italia abbiamo i nostri "big del trust" ma l'AGCM, quando ha multato Telecom Italia, si è ben guardata dal mettere in discussione quel monopolio-oligopolio che impedisce ai piccoli operatori di stare sul mercato in condizioni di parità e una vera liberalizzazione nel mondo delle comunicazioni. Ma forse è lo stesso Stato italiano che dovrebbe essere citato davanti alla Corte di Giustizia Europea per il suo favorire situazioni di trust: pensiamo alle licenze per il Wi-Max e alla sua regolamentazione, pensiamo all'ennesima occasione persa (volutamente persa: ed è questo che è inaccettabile) per riconfigurare gli assetti della concorrenza nelle telecomunicazioni, pensiamo al fatto che per eliminare i costi di ricarica nella telefonia mobile c'è voluto l'impegno di un cittadino che si è rivolto alla Commissione Europea dopo essersi visto alzare un muro di gomma dalla nostra Authority.

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